Greene Graham - 1969 - In viaggio con la zia by Greene Graham

Greene Graham - 1969 - In viaggio con la zia by Greene Graham

autore:Greene Graham
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852016547
editore: Mondadori
pubblicato: 2010-10-07T10:06:10+00:00


XVI

All’inizio, mi parve di avere fatto ritorno a un mondo diverso e più felice: era tardo pomeriggio, le ombre si allungavano, e io ero di nuovo a casa mia; un ragazzo fischiettava una canzone dei Beatles e un motorino scoppiettò in lontananza, in Norman Lane. Con quale sollievo telefonai al Chicken e ordinai una cenetta a base di potage di spinaci, costolette di agnello e formaggio Cheddar: altro che i ristoranti di Istanbul. Poi uscii in giardino. Il maggiore Charge aveva trascurato le mie dalie: che piacere fu dar loro l’acqua, che il terreno arido bevve come un uomo assetato, e mi parve perfino che i fiori rispondessero drizzando i petali. La Deuil du Roy Albert era troppo malandata per trarne beneficio, ma il colore delle Ben Hur si fece più splendente, come se la lunga polverosa gara con le bighe fosse ormai soltanto un ricordo. Il maggiore Charge si sporse dalla recinzione e si informò: «Fatto buon viaggio?».

«Interessante, grazie» risposi seccamente, inondando con un bel getto d’acqua direttamente dalla canna la base dei fiori: avevo tolto il diffusore, che in realtà non serve a niente.

«Sono stato attento a non dargli troppa acqua» disse il maggiore.

«Infatti il terreno sembra molto secco.»

«Io ho dei pesci rossi» proseguì il maggiore, «e quando vado via, quell’accidenti della donna a ore gli dà sempre troppo da mangiare. Al mio ritorno, metà di quei poveri bastardi sono morti.»

«I fiori non sono la stessa cosa dei pesci rossi, maggiore. In un autunno asciutto come questo, hanno bisogno di un bel po’ di acqua.»

«Detesto gli eccessi» disse il maggiore. «Anche in politica: non mi piacciono né i comunisti né i fascisti.»

«Allora, vota per il Partito liberale?»

«Buon Dio» esclamò il maggiore, «che cosa glielo fa credere?» E si eclissò.

La posta pomeridiana arrivò puntualmente alle cinque: una circolare di Littlewood’s, benché io non faccia mai scommesse, il conto del garage, un opuscolo dei British Empire Loyalists,23 che gettai immediatamente nel cestino, e una lettera con il francobollo del Sudafrica. Poiché l’indirizzo era scritto a macchina, lì per lì non pensai che venisse da Miss Keene. Fui distratto, oltretutto, da una scatola di Omo che trovai sullo zerbino. Eppure non avevo certo ordinato detersivi. Guardando meglio, vidi che era una confezione omaggio. I soldi che sprecano le aziende a non affidarsi ai negozi di quartiere per la promozione! Se l’avessero fatto, avrebbero saputo che io ero già un regolare acquirente di Omo. Portai la scatola in cucina e notai che quella che avevo era quasi finita: benone, così mi ero risparmiato di doverne comprare una nuova.

Incominciava a fare freschino, perciò, prima di aprire la lettera, accesi la stufa elettrica. Era davvero di Miss Keene. Si era comperata una macchina per scrivere, ma evidentemente non era ancora molto pratica. Gli spazi tra le righe erano irregolari e ogni tanto le dita erano capitate sul tasto sbagliato, o avevano addirittura saltato una lettera. Era stata, scriveva, a Koffiefontein – tre ore di macchina – a una matinée al cinema; ridavano Via col Cento, ma Clark Fable non le era parso più così bravo come lo ricordava.



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